Bangkok senza scampo
(Bangkok, Thailandia - 26/10/2011)
Il messaggio televisivo del premier thailandese non lascia molte speranze: il livello del fiume Chao Phraya continua a salire e forse l'acqua non risparmierà nemmeno i quartieri centrali di Bangkok, fino a ieri considerati zone sicure.
Le barriere artificiali create a tempo di record nel tentativo di proteggere la città, potrebbero non essere più sufficienti quando, tra venerdì e sabato, il picco di alta marea si unirà alla piena che scorre da nord.
Si stima che in alcune zone della capitale l'acqua potrebbe salire fino a 1,5 metri, a causa dell'esondazione del fiume, e che diversi quartieri restino allagati da due settimane ad un mese. Il premier fa notare che, anche nella peggiore delle ipotesi, il quadro è comunque meno drammatico di quello delle province alluvionate, che da tre mesi ormai sono sotto due-tre metri d'acqua.
In città scarseggiano l'acqua imbottigliata e i generi alimentari; le scuole sono chiuse, il governo ha annunciato 5 giorni di ferie forzate per tutti i dipendenti degli esercizi pubblici di Bangkok e di altre 20 province della Thailandia centrale. Chiuse anche le banche e il Central Plaza Pin Klao il centro commerciale a sei piani di Boromratchonnanee Road.
Le autorità aeroportuali hanno comunicato di essere ragionevolmente sicure che l'aeroporto Suvarnabhumi, il principale di Bangkok, continuerà ad essere operativo; le protezioni alte tre metri e mezzo dovrebbero tenerlo al riparo dall'acqua. E' stata velocizzata la prassi e le norme di dogana per le operazioni di carico e scarico delle merci e ampie zone dello scalo vengono ora utilizzate come centro di distribuzione dei generi alimentari, dell'acqua e di tutto ciò che non deve mancare in città nei prossimi giorni.
Don Muang, il secondo aeroporto della città, è chiuso invece già da ieri, le piste allagate e l'intera zona circostante, dove peraltro risiedono molti impiegati aeroportuali, è inondata. Thai Airways ha fatto sapere che potrebbe ridurre il numero di voli a causa della mancanza di personale.
Nelle province alluvionate a nord di Bangkok si teme per il diffondersi di epidemie attraverso l'acqua contaminata e il propagarsi delle malattie trasmesse dalle zanzare, compresa la malaria e la dengue. Le autorità thailandesi raccomandano il rispetto delle norme di igiene ma le agenzie umanitarie avvertono che la situazione è particolarmente critica.
Un'ulteriore minaccia, anche se meno grave, è rappresentata dall'incontro accidentale con coccodrilli e serpenti, che possono trovarsi nelle zone allagate nei pressi dei fiumi. Finora però nessun attacco; solo molte foto scattate a serpenti vaganti e tre coccodrilli catturati nella provincia di Nonthaburi.
E' intanto salito oltre trecento il bilancio dei morti a causa delle alluvioni; milioni di thailandesi sono stati duramente colpiti dalle piogge e i danni sono incalcolabili.
Tuttavia in molte zone turistiche del paese come Samui, Phuket e Phi Phi island non ci sono stati disagi; ma i turisti non si fidano, le prenotazioni sono crollate del 70% e “piovono”, è il caso di dirlo, le cancellazioni.
Leggi anche: Alluvioni in Thailandia: avvisi e consigli per chi parte
Le schede di PaesiTropicali.com: Thailandia
Il messaggio televisivo del premier thailandese non lascia molte speranze: il livello del fiume Chao Phraya continua a salire e forse l'acqua non risparmierà nemmeno i quartieri centrali di Bangkok, fino a ieri considerati zone sicure.
Le barriere artificiali create a tempo di record nel tentativo di proteggere la città, potrebbero non essere più sufficienti quando, tra venerdì e sabato, il picco di alta marea si unirà alla piena che scorre da nord.
Si stima che in alcune zone della capitale l'acqua potrebbe salire fino a 1,5 metri, a causa dell'esondazione del fiume, e che diversi quartieri restino allagati da due settimane ad un mese. Il premier fa notare che, anche nella peggiore delle ipotesi, il quadro è comunque meno drammatico di quello delle province alluvionate, che da tre mesi ormai sono sotto due-tre metri d'acqua.
In città scarseggiano l'acqua imbottigliata e i generi alimentari; le scuole sono chiuse, il governo ha annunciato 5 giorni di ferie forzate per tutti i dipendenti degli esercizi pubblici di Bangkok e di altre 20 province della Thailandia centrale. Chiuse anche le banche e il Central Plaza Pin Klao il centro commerciale a sei piani di Boromratchonnanee Road.
Le autorità aeroportuali hanno comunicato di essere ragionevolmente sicure che l'aeroporto Suvarnabhumi, il principale di Bangkok, continuerà ad essere operativo; le protezioni alte tre metri e mezzo dovrebbero tenerlo al riparo dall'acqua. E' stata velocizzata la prassi e le norme di dogana per le operazioni di carico e scarico delle merci e ampie zone dello scalo vengono ora utilizzate come centro di distribuzione dei generi alimentari, dell'acqua e di tutto ciò che non deve mancare in città nei prossimi giorni.
Don Muang, il secondo aeroporto della città, è chiuso invece già da ieri, le piste allagate e l'intera zona circostante, dove peraltro risiedono molti impiegati aeroportuali, è inondata. Thai Airways ha fatto sapere che potrebbe ridurre il numero di voli a causa della mancanza di personale.
Nelle province alluvionate a nord di Bangkok si teme per il diffondersi di epidemie attraverso l'acqua contaminata e il propagarsi delle malattie trasmesse dalle zanzare, compresa la malaria e la dengue. Le autorità thailandesi raccomandano il rispetto delle norme di igiene ma le agenzie umanitarie avvertono che la situazione è particolarmente critica.
Un'ulteriore minaccia, anche se meno grave, è rappresentata dall'incontro accidentale con coccodrilli e serpenti, che possono trovarsi nelle zone allagate nei pressi dei fiumi. Finora però nessun attacco; solo molte foto scattate a serpenti vaganti e tre coccodrilli catturati nella provincia di Nonthaburi.
E' intanto salito oltre trecento il bilancio dei morti a causa delle alluvioni; milioni di thailandesi sono stati duramente colpiti dalle piogge e i danni sono incalcolabili.
Tuttavia in molte zone turistiche del paese come Samui, Phuket e Phi Phi island non ci sono stati disagi; ma i turisti non si fidano, le prenotazioni sono crollate del 70% e “piovono”, è il caso di dirlo, le cancellazioni.
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