giovedì 23 dicembre 2010

Buddhadasa

Buddhadasa

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Buddhadāsa
Ajahn[1] Buddhadāsa (thai:พุทธทาสภิกขุ) Phra Dhammakosājān (Phumriang, 21 maggio 1906Suan Mokkh, 25 maggio 1993) è stato un monaco buddhista e attivista thailandese.
Meglio conosciuto come Buddhadāsa Bhikkhu, fu uno dei monaci buddhisti thailandesi più influenti del XX secolo [2]. Nato come Nguam Panich (thai:เงื่อม พานิช), dopo essere diventato monaco assunse il nome di Ven. Indapañño ("dotato di saggezza"), e successivamente si autoassegnò il nome con il quale è tuttora conosciuto, che significa "Servo del Buddha". Fu il fondatore del riformismo del Buddhismo Theravada, nell'ambito del cosiddetto "Modernismo buddhista", una corrente che nacque dall'incontro tra il Buddhismo e la cultura occidentale, nonché un importante oppositore politico dei regimi autoritari succedetesi in Thailandia.

Indice

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La vita [modifica]

Statua di Buddha a Bangkok
Nato a Phumriang (distretto di Chaiya, Thailandia meridionale), figlio di un mercante cinese e della sua moglie thailandese, il suo nome laico era Nguam Panich. Entrò giovane nel monastero della sua città natale, il Wat Pum Riang, dove trascorse tre anni di studi, apprendendo i primi insegnamenti religiosi. Avviatosi alla scuola secondaria, la prematura morte del padre lo costrinse, all'età di sedici anni, a rientrare in famiglia. Compiuti i venti anni, fu ordinato bhikkhu (monaco buddhista) e nel 1928, terminato il terzo livello curricolare monastico, divenne insegnante presso il monastero Wat Boromathat.
Buddhadāsa divenne un bhikkhu (monaco buddhista) nel 1926, dove gli fu assegnato il nome di Ven. Indapañño, che significa: "dotato di saggezza" o "dotato di intelligenza". La sua intenzione era quella di tornare alla vita laica dopo poco tempo, andò quindi a Bangkok per studiare, dove restò circa 10 anni. Disgustato dalla corruzione e dal lassismo all'interno dei templi, favorita dall'oppressione del governo, decise di ritornare presso il suo paese natale dove si rifugiò in un tempio abbandonato, si attribuì il nome Buddhadāsa, che vuol dire: "Servo del Buddha"[3].
Al tempio, Buddhadāsa praticò una forma di Buddhismo molto semplice e pura, arrivando al cuore degli insegnamenti del Buddha compiendo buone azioni, evitando le azioni dannose, e purificando e addestrando la propria mente. Così tentò di evitare il ritualismo e la politizzazione che dominavano il buddhismo thailandese del tempo. Fu soprannominato dai detrattori Crazy Monastic ("il monaco pazzo").[4] La sua abilità nello spiegare con facilità le complesse idee filosofiche e religiose della scuola thailandese attirò molte persone presso il suo tempio. Buddhadasa cercò inoltre di adattare il buddhismo anche per i laici e gli occidentali, presentando una filosofia buddhista senza i cerimoniosi rituali tradizionali.

Attivista sociale [modifica]

Buddhadāsa è considerato tipicamente un narratore integrale della cultura religiosa nel periodo cruciale della storia thailandese quando, durante il regno di Rama VII, incoronato nel 1932, il paese subì nel 1939 un colpo di stato di stampo fascista che cambiò il nome della nazione da Siam in Thailandia ed impose una dittatura di stampo militare. Negli anni sessanta Buddhadāsa divenne una grande fonte di ispirazione per molti attivisti sociali e artisti thailandesi, uno dei più famosi fu il pittore-poeta Khovit Khemananda, il quale era, come lo stesso Buddhadāsa, bollato come comunista dalle autorità, per loro idee politiche, avvicinabili al socialismo.[5] Alcuni studenti furono addirittura costretti a lasciare il paese.

Credere in "nessuna religione" [modifica]

Come già detto, la scuola Theravāda thailandese era sottoposta al governo nazionale che ne regolava ed ordinava i rituali. Buddhadāsa, disgustato da questo costume abbracciò una visione che rifiutava l'identificazione religiosa. Riguardo ciò lui disse una frase che è rimasta molto famosa:

« In prospettive molto avanzate non c'è alcuna identificazione religiosa. ... Quelli che hanno penetrato nella comprensione più alta sentiranno che la cosa chiamata "religione" non esiste dopo tutto. Non c'è Buddhismo; non c'è Cristianesimo; non c'è Islam. Come possono stare questi in conflitto quando loro non esistono neppure? »

(Buddhadasa, Nessuna religione)

Wat Suan Mokkh [modifica]

Buddhadāsa
Nel 1932, Buddhadāsa fondò il Wat Suan Mokkh ("Il Giardino della Liberazione"), un centro della foresta del Dharma e un tempio buddhista a Chaiya, nella Thailandia meridionale dedicato alla meditazione Vipassana. Si concentrò principalmente sulla meditazione anapanasati o meditazione sulla consapevolezza del respiro. Buddhadāsa basò la sua pratica su una ricerca estesa dei testi Pali, le dissertazioni del Buddha (Sutta Piṭaka), ed esperimento personale e pratica, tra cui la meditazione Samatha, l'analisi di testi a volte estranei alla tradizione Theravada.
In questi ultimi anni, gli insegnamenti di Buddhadāsa hanno attirato un numero consistente di studenti stranieri al suo monastero. In vita tenne numerose conversazioni con importanti studiosi e con rappresentanti del clero di altre religioni, come il Cristianesimo. Il suo scopo era di mostrare che, quando si va al cuore di ogni religione, tutte indicano la stessa cosa. Poco prima della sua morte, avvenuta per una serie di infarti e un ictus, nel 1993, all'età di 87 anni, fondò un centro internazionale di Dhamma presso il suo monastero con lo scopo di insegnare il Buddhismo e anche la meditazione Vipassana agli stranieri.[6]

Note [modifica]

  1. ^ titolo onorifico del Buddhismo Theravada - a volte traslitterato Achaan o tar Acharn - che in sanscrito significa "insegnante di meditazione"
  2. ^ Cfr. Donald K. Swearer. Buddhadasa, in Encyclopedia of Religion Vol. 2. New York, MacMillan, 2005, pag. 1073.
  3. ^ Il cuore dell'albero della Bodhi, biografia essenziale nel risvolto; lo stesso significato del nome è riportato in: Kanai Lal Hazra, Buddhism in Sri Lanka , Delhi, Buddhist World Press, 2008 . 213
  4. ^ http://www.cuneodharma01.org/leftfiles/personaggi/personaggi_buddhismo.htm
  5. ^ Buddhadasa, Socialismo dhammico
  6. ^ Il cuore dell'albero della Bodhi, biografia essenziale nel risvolto

Bibliografia [modifica]

I libri di Buddhadāsa, generalmente contenenti trascrizioni di discorsi registrati dal vivo o di interviste, occupano letteralmente una stanza intera nella Biblioteca Nazionale della Thailandia. Alcuni dei suoi libri più noti tradotti in italiano sono:

Voci correlate [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

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